L’aria di cambiamenti sociali, politici e culturali che ha percorso l'America del Novecento si lascia respirare e rivivere attraverso le stampe dei maggiori incisori americani del secolo, cominciando da John Sloan e l'Ashcan School di New York e terminando con l'espressionismo astratto di Jackson Pollock. E’ il realismo urbano di Sloan ad aprire la mostra con una serie di stampe su una New York dimenticata, di quando nei finesettimana i tetti dei grattacieli si affollavano di inquilini che, distesi su teli e lenzuola, prendevano il sole (Sunbathes on the Roof; Roofs, Summer Night, 1906).
Gli edifici comuni, quelli che non si degnano di uno sguardo sulla strada per il lavoro, diventano il soggetto di tante stampe di Lawrence Kaupferman. Il ribaltamento della prospettiva è curioso. I caseggiati e gli edifici ignorati giorno dopo giorno diventano i protagonisti delle stampe di Kaupferman riacquistando la solida solennità di quanto era già lì prima che nascessi e ci sarà ancora quando avrai terminato il tuo tempo sulla terra. Le presenze umane sono rare nei suoi lavori e, ai margini della scena, non sono mai nulla più che comparse (Boston Street).
Le incisioni di Edward Hopper e Martin Lewis offrono un punto di vista diverso ancora e vogliono ricreare il filo di tensione che avvolge i soggetti un attimo prima o un attimo dopo il verificarsi di un evento. L’introspezione psicologica, il turbamento, sono resi attraverso un sapiente utilizzo della luce e dei contrasti tra zone di completa oscurità e altre fortemente illuminate. (M. Lewis, Little Penthouse, 1931)
E poi il modernismo, la Depressione, l'industrializzazione, la Seconda Guerra Mondiale. Un ciclone sull’America. Sempre più persone abbandonano le grandi città per trovare sostentamento nelle campagne. Thomas Hart Bentos, maestro di Jackson Pollock, documenta questo momento mettendo la propria arte al servizio di importanti questioni sociali. La disoccupazione in crescita vertigionosa, i braccianti che dopo aver compiuto tragitti di miglia e miglia in cerca di lavoro cadevano stremati, nelle gelide notti, nei campi, senza alcun riparo.
Adolf Dehn offre un’immagine dell’America degli anni Trenta diversa ancora. E’ un’America, che suona Jazz e che balla e si scatena nei locali di Haarlem. Coppie di colore si ritrovano nei locali dove si suona questo nuovo genere musicale che porta in se lontane eco di una terra lontana, la malinconia per il duro quotidiano ma anche la sorridente leggerezza di una danza a ginocchia piegate, come in The Swing dance bands.
not to miss: il tocco glamour di Martin Lewis che immortala una mattina in una delle strade principali di Londra, probabilmente Oxford Street in cui, illuminate dal sole nascente, un piccolo esercito di donne elegantissime nei loro cappotti dai colli di pelliccia cammina velocemente verso i department store dove lavorano. (Quarter of Nine, Saturday’s children, 1929).
Quando
fino al 7 settembre 2008
Dove
British Museum
London
Admission
Free
fino al 7 settembre 2008
Dove
British Museum
London
Admission
Free
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