MUSEO D’ARTE CINESE ED ETNOGRAFICO
Missionari Saveriani
Parma


Tutto nacque nel 1901, da un debito che i Saveriani avevano contratto per costruire la propria sede di Parma. E un’idea: una lotteria che permettesse loro di raccogliere fondi mettendo in palio oggetti d’arte cinese riportati dai missionari. Poi il permesso per istituire la lotteria non fu concesso e il vescovo di Parma, Guido Conforti, non ebbe cuore di separarsi da quei pezzi d’arte. Il materiale cresceva e continuò a crescere fino alla rivoluzione culturale di Mao Tse Dong che nel 1949 proibì qualsiasi forma di proselitismo religioso in Cina. I missionari allora si orientarono verso altre parti del mondo: Indonesia, Giappone, Messico, Sud America e Africa. Tutte le testimonianze, non dell’attività missionaria ma delle culture incontrate, sono raccolte sugli scaffali del museo e illustrate nell’esaustiva homepage del museo. Soprattutto non si tratta esclusivamente di oggetti d’arte per l’arte, ma di manufatti per uso domestico finemente lavorati, come un tempio in avorio alto un metro, intagliato in ogni centimetro risalente alla dinastia Ming (1368-1644) o fermacapelli per signore, leggiadri, il cui celeste non è dato da uno smalto ma da piume di martin pescatore, tagliate in sezioni di pochi millimetri e fissate su supporto metallico. Sono esposte ceramiche che i cinesi chiamavano “per l’esportazione”, vasi grandi, spessi, dai colori tremendamente kitsch, un vero pugno in un occhio dopo vetrine di raffinate ceramiche bianchissime e cobalto.

La visita si conclude con una piccola mostra temporanea “Le fonti del sacro nell’arte africana”, in cui le tradizionali maschere africane vengono inserite all’interno di un contesto religioso e culturale i cui soggetti sono l’uomo, lo sciamano, l’aldilà, la malattia, la nascita.


ll museo ha un impianto principalmente didattico e i suoi visitatori più frequenti sono le classi ma, previo avvertimento telefonico, è aperto anche al pubblico. Un missionario accompagna lungo la mostra e integra i pannelli informativi con suoi racconti di viaggio e studi di arte e antropologia.
Nonostante la sede nella Casa dei Missionari Saveriani, sia il museo che la guida sono improntanti più sull’aspetto antropologico ed etnografico che su quello religioso.


Not to miss: le famose scarpine delle donne cinesi, che non dovevano misurare più di dieci centimetri. Ipnotiche. Impossibile fermare lo sguardo che scende fino alle proprie scarpette che hanno poco di Cenerentola e molto di Berthe au grand pied.



MUSEO D’ARTE CINESE ED ETNOGRAFICO

Missionari Saveriani

V.le S. Martino, 8 Parma
Tel. 0521 257 337
mail@museocineseparma.org
www.museocineseparma.org


Orari di apertura

Tutti i giorni ore 9-12, 15-18
Chiuso il mercoledì e la domenica mattina

Biglietto
Gradita un’offerta libera

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