HISTORY, PERIODS & STYLES -20th CENTURY
Victoria and Albert Museum
London


In quello che si dice essere il più grande museo al mondo di arte, artigianato e design, la galleria dedicata al Novecento del V&A ripercorre una storia del design attraverso quegli oggetti che più sono entrati e hanno lasciato un segno nelle case e nella vita degli inglesi. Questi articoli hanno aperto dialogo ancora vivace sui rapporti tra uomo e industrializzazione e su quello scambio reciproco di influenze tra la modernità che avanzando cambia la vita dell’uomo e le influenze che di rimando l’uomo esercita sul design. Il Novecento è il secolo in cui questo dibattito prende vita attraverso la voce, in Gran Bretagna e in America, del movimento Arts and Crafts, nato in reazione sia all’eclettismo stilistico dell’età vittoriana che alla spersonalizzazione indotta dalla produzione industriale. William Morris e i Preraffaelliti si ribellarono quindi all’impoverimento in fatto di qualità e di gusto nei prodotti industriali, che secondo loro dovevano avere anche un’altra caratteristica: un prezzo contenuto. La questione da loro sollevata e il tentativo di conciliare questo conflitto portarono alla nascita del design.

Il XX secolo si apre quindi sulla spinta di queste profonde innovazioni culturali a cui si aggiunge una ancora più importante:la radio, un rivoluzionario strumento di comunicazione, ma anche un oggetto che non ha antecedenti e per il quale è necessario inventare ex novo una forma. Complice la radio cambia lo stile di vita soprattutto nelle città, i cui abitanti non riconoscendosi più nelle epoche passate cercano uno stile nuovo, che nell’arredo prende i modi della multifunzionalità e dell’open-space e nella vita assume toni rilassati.


Il design degli anni Quaranta e Cinquanta porta impressi i segni della guerra e del razionamento delle materie prime. La prova da superare è non perdere terreno di fronte all’impoverimento dei possibili acquirenti e al tempo stesso rispettare le forti limitazioni imposte dal ministero del commercio alla produzione dei tessuti. Le stoffe potevano avere stampati soltanto motivi piccoli, in modo da non sprecare tessuto nelle cuciture; solo quattro colori erano disponibili e sia i tipi che la quantità di cotone che doveva essere impiegata erano oggetto di severi controlli.


Gli anni Sessanta spazzano via qualunque restrizione e anzi rappresentano un momento di grande fioritura del design pubblicitario. Arriva la Mini, la prima macchina che ogni inglese si può permettere e decolla il design per la casa, negli oggetti di uso quotidiano, dai piatti, ai primi deltaphones, fino alle lampade stilose. Nulla si può sottrarre a questo processo, neppure la tipica mug britannica. Il design acquisisce peso e finisce per entrare in quel grande gioco che è la politica, diventando uno strumento di comunicazione straordinariamente efficace che viene impiegato per cause diverse, dai poster contro l’isolamento causato dalla paura dell’HIV negli anni Ottanta, fino ad una mug sempre di quel periodo realizzata dalla piccola Kent Miners’ Union che non si lasciò spazzare via dagli scioperi del 1984 tatcheriano.

Il volume di campi in cui la progettazione artistica è applicata è andato moltiplicandosi sempre più. Tuttavia, a pari passo, si è sviluppata anche una coscienza del design che, sotto la pressione dei consumatori, si fa portavoce delle istanze ambientali puntando già a metà degli anni Sessanta sull’ecosotenibile con i vestiti di carta, buffi abiti a vivaci fantasie floreali, e ancora di più negli anni Novanta schierandosi sotto la bandiera ideologica del riciclo.

Not to miss: lo scrittoio del britannico Edward Maufe realizzato da W. Rowcliffe, le cui forme pulite ricordano le tradizionali scrivanie, ma se unite ad un lavorazione di alta manifattura e a materiali pregiati si trasformano in qualcosa di mai visto prima e lo consacrano vincitore della medaglia d’oro al Paris Expo del 1925.



Cromwell Road
Tube Knightsbridge


Orari
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.45
Venerdì dalle 10.00 alle 22.00


Biglietti
Ingresso gratuito

Nessun commento: