SLEEPING & DREAMING
WAKE UP SLEEPY HEAD
29 novembre - 9 marzo
Wellcome Collection
London


“Passiamo un terzo della nostra vita dormendo” e per me quel terzo è fondamentale. Scandisce l’attività di tutta la giornata, e anche il buon umore.

Al buio si sprigiona la creatività, ma anche gli incubi peggiori. Una notte del 1713 il violinista Giuseppe Tartini sognò di stringere un patto con il diavolo, quasi per gioco gli offrì il suo violino e il diavolo gli suonò la melodia più emozionante e complessa che avesse mai udito. Si svegliò e preso il violino tentò di ricrearla, non riuscendoci passò poi anni nel tentativo di riafferrare quel ricordo di una notte. Per Goya le tenebre significavano il sonno della ragione e il prender vita dalla mente umana di spaventosi mostri.

Before you slip into unconsciousness.. cantavano i Doors, ma quello strano stato in cui si cade la sera, si può davvero chiamare incoscienza? E, ancora, si può vivere senza dormire? Negli anni Cinquanta il disc jockey newyorkese Peter Tripp ha sfidato ogni legge naturale e, continuando a condurre il suo programma alla radio, ha battuto ogni record di veglia consecutiva: 201 ore. 8 giorni e mezzo. Pare che lo stato di allucinazione causato dalla prolungata mancanza di sonno l’avesse portato ad una crescente aggressività e paranoia, tanto che si ritiene che la china discendente presa successivamente dalla sua carriera sia dovuta anche agli effetti collaterali di quell’esperimento.

Come si vede alla Wellcome Collection,
questa domanda è riemersa in ogni momento della storia dell’uomo e si è imposta come quesito fondamentale negli ultimi cento anni. Il mito dell’uomo virile che non ha bisogno come gli altri esseri umani sembra infatti riemerge in momenti diversi durante il Novecento. Un manifesto degli anni Trenta, della Repubblica di Weimar mostra un uomo dormiente, tormentato da un diavolo verde che, arrabbiatissimo, gli punta il dito contro e con l’altro indica veementemente la montagna di lavoro da fare. Un’altra immagine pubblicitaria uscita sul numero di marzo 1923 di “Science and invention”, meno violenta ma pur sempre inquietante, mostra un direttore di giornale comodamente seduto sul una poltrona da ufficio, circondato da un fascio di corrente elettrica e con un tubicino alla mano che a una prima occhiata sembrava una sigaretta. Un grande orologio segna le tre del mattino. Giustamente ricaricato di energia elettrica e con una corretta ossigenazione il bravo caporedattore può tranquillamente lavorare tutta la notte.

Sorridevo mentre guardavo la copertina di questa rivista scientifica pensando a quanto fossero ingenui gli uomini degli anni Venti. Poi sono tornata a casa e ho aperto il giornale online: Berlusconi dopo una notte dedicata alla definizione delle liste commenta "Non ho toccato il letto" e sale sul palco del Pala Lido per stracciare, in un accesso di onnipotenza, il programma del Pd. Ricorda fin troppo da vicino il detto “il duce non dorme mai”. Questo mito dell’uomo straordinariamente dotato, che riesce a vincere la lotta che tutti gli altri uomini perdono ogni giorno –la necessità del sonno- continua ad essere riproposta nella sua, ormai lo possiamo dire, imbarazzante ingenuità. Prima di agire in modo sconsiderato sarebbe meglio dormirci su. La notte porta consiglio, pare.

Not to miss: sleeping e dreaming dei Londinesi che durante i bombardamenti di Londra durante la seconda guerra mondiale cercavano rifugio tra i binari della metropolitana, chiusi per l’emergenza, tra Aldwich e Holborn.


Wellcome Collection
183 Euston Road
NW1 2BE
Tube: Euston, St. Pancras, King's Cross


Orari di apertura
martedì - domenica dalle 10 alle 18
giovedì dalle 10 alle 20

Ingresso
Gratuito
Chiuso il lunedì

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