FONTANELLATO
Una vera libido per i feticisti del modernariato
per voi ogni
1° e 3° weekend del mese


Fontanellato è un paese da cartolina. Con la rocca, il fossato con acqua e pesci, negozi con insegne rispettose del buongusto e case intonacate di fresco. Un bel posto per una gita domenicale, magari soleggiata, come l’altro ieri. Oltre alle attrattive paesaggistiche e culturali (la Rocca Sanvitale e una sala affrescata dal Parmigianino), domenica scorsa era anche giorno di mercato, che pare conti 300 bancarelle di antiquari. Ora, io le bancarelle non le ho contate e non avevo neppure la mia macchina fotografica per offrirvi delle istantanee della giornata (ebbene sì, la foto panoramica qui su non l’ho scattata io mentre ero in volo sparata da un cannone..). Dicevo che le bancarelle non le ho contate ma il loro numero, seppur 300 mi sembri un po’ azzardato, rimane uno dei più importanti -a appuntamenti a livello nazionale, per quanto riguarda l'antiquariato. E soprattutto, la percentuale di ciarpame (spille abnormi in finti Swarovski con pendant di anello e orecchini..) era assolutamente accettabile per farmi considerare il mercatino una vera libido per i feticisti del modernariato. Stampe a non finire, di erbari, pubblicità di ogni decennio del Novecento, politiche (viste, una affianco all’altra una del Baffone e una del Dux, ma si ignoravano: Stalin guardava lontano di tre quarti, il Duce era fissato su uno imprecisato degli astri), e poi c’erano madie, tavoli, armadi e cassettiere di ogni foggia e periodo, servizi di bicchieri spaiati –ma deliziosi - e tappezzerie per la casa. Una meraviglia.

Se potessi la vostra gita la organizzerei così: arrivo intorno alle 11, giro tra gli antiquari, pranzo (ma prenotate con larghissimo anticipo!) alla Trattoria del teatro per meditare sugli oggetti che vi hanno colpito al cuore e ponderare eventuali acquisti davanti ad un bel piatto di tortelli annaffiato da un buon vino, proseguire con passeggiata digestiva e concludere gli affari.

Vi offro anche la possibilità di un itinerario II: sempre giro in paese durante la mattinata, pranzo un po’ più rapido -ma sempre a base di tortelli in un baretto con i tavolini fuori un po’ defilato –di cui naturalmente non ricordo il nome ma provvederò- e visita alla rocca.
Buona domenica!

Not to miss:
nei giorni di mercato antiquario e anzi si anima di una popolazione variegata per fauna (pellicce più o meno DOC), lingue (dal locale parmense imbastardito al veneto, all’immancabile lombardo recentemente arricchito) e costumi (cappellini demodè e unghie laccate rosso fuoco di qualche lady-wannabe).

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